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Elena Pisuttu La mia patria è il mondo. Storia di una donna libera: vita, pensiero e poetica di Joyce Lussu


Ci sono scrittori che inventano storie per raccontare la loro vita, altri propongono la loro vita per raccontare storie.

Joyce appartiene a quest’ultima categoria: in ogni pagina di prosa o poesia c’è un momento della sua esistenza, intensamente vissuta tra la gente.

L’incontro con una figura così straordinaria è un’occasione coinvolgente per quanti apprezzano il valore della testimonianza diretta.


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DESCRIZIONE ESTESA

Questo lavoro rende omaggio a Joyce Lussu, una figura qualificatasi per l’impegno politico, culturale e sociale, responsabilmente presente e attiva nella Storia attraverso le sue idee forti che compaiono in attività sparse e poliedriche e si avvicendano in molti contesti avvalendosi sempre di adeguati mezzi espressivi.

Il proposito di questa ricerca è quello di creare un testo monografico con un approccio critico alla vita e alle opere di questa figura, protagonista di momenti rilevanti della storia contemporanea, nelle cui attività trovano precisa espressione, scandite da momenti ed episodi significativi, vicende ed esperienze del ‘secolo breve’. Si è cercato di raccontare, ricostruendo la formazione intellettuale e politica, un percorso biografico di Joyce Lussu tra vita pubblica e vita privata.

La ricerca segue e ricostruisce la ‘politica del fare’ dell’autrice anche nel periodo dell’esilio, illustrando così il rapporto specifico tra la storia di una singola esistenza e la storia sociale e politica. Il suo essere pioniera nel campo della cultura e della politica in questo delicato periodo storico si scontra con l’immagine e il ruolo tradizionale di donna: questa è con molta probabilità una delle ragioni per le quali nella sua opera riverbera l’affermarsi di un’identità personale e sociale.

L’autrice si oppone ai ruoli prefissati dalla società. Questa forte determinazione è una delle peculiarità che hanno fatto di Joyce la figura che ammiriamo per la forza e l’impegno instancabile con cui si è battuta al fine di affermare i principi di pace e democrazia.

Nella prima parte è delineato il profilo biografico e il contesto storico che ha caratterizzato la sua formazione. Nel secondo capitolo si esamina l’opera di Joyce Lussu in ordine cronologico. Si tratta di un autentico percorso di ricostruzione che parte dalla Salvadori dei primi tre paragrafi fino ad arrivare alla più nota Joyce Lussu, presentata nell’ultima parte del libro.

La ricostruzione – relativa soprattutto alle prime opere – è stata possibile grazie alla consultazione dei documenti autografi e in buona parte inediti, conservati nell’Archivio Salvadori Paleotti di Fermo.

È stata volutamente evidenziata una linea divisoria che separa due periodi fondamentali che distinguono Joyce Salvadori da Joyce Lussu, momenti differenti in cui l’autrice si mostra già dagli esordi capace di intendere il mondo e più in generale la vita sempre mossa da una grande curiosità e da una passione irrefrenabile.

Riconoscibile sin dai primi tempi come donna di frontiera, ha aperto nuovi cammini, non solo attraverso la scrittura, ma soprattutto con il suo straordinario récit de vie. Con Joyce Lussu ci addentriamo nel medesimo processo della storia dell’Europa, ma anche del mondo nei suoi angoli più sconosciuti e oppressi. Attraverso la sua vita si percorre un vero e proprio cambio epocale, relativo soprattutto al momento in cui si apre alla donna un nuovo stile di vita più attivo e integrato nella convivenza sociale e politica, al quale Joyce aggiunge un particolare ‘protagonismo’ nei più svariati campi della cultura, molti dei quali ancora inesplorati.

Nella parte finale di questo lavoro si è effettuata un’analisi delle opere più note: quelle che fanno parte del periodo che a me piace definire post-Emilio. A partire da Fronti e frontiere, raccontato in prima persona, con molte interferenze della prima plurale, per sottolineare la condivisione di molte situazioni ed eventi col marito Emilio Lussu. Gli scritti post-Emilio sono caratterizzati da un forte impegno etico-politico e dall’attiva militanza in favore della causa antifascista durante la Seconda guerra mondiale. In molte di queste opere è inoltre evidente quanto l’autrice nello scrivere sulla propria vita abbia voluto intrecciare il suo profilo biografico con un periodo storico che ha fortemente condizionato le vicende personali, costringendola in un certo senso a lottare per la conquista di una visibilità sociale, politica e intellettuale. La sua produzione letteraria, soprattutto nel periodo relativo alla sua esperienza di traduttrice, diventa conseguenza di un’esigenza irrinunciabile di unità tra vita e pensiero, tra la propria identità e quella di coloro che non hanno avuto, o a cui non è mai stata data l’opportunità di mostrarla agli altri. Si tratta di opere nelle quali ritroviamo storie di esilio, di morte, di nascita e di rinascita, di solidarietà e libertà.

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