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Il prestigio oltre la morte. Le necropoli picene di Contrada Cugnolo a Torre di Palme, a cura di Giorgio Postrioti e Diego Voltolini


Questo studio dedicato alla necropoli rinvenuta a Torre di Palme. Si tratta infatti di un nuovo e importante contributo alla conoscenza di un periodo storico, quello delle Marche in età preromana, sul quale negli ultimi decenni costante è rimasta l’attenzione del mondo scientifico con una conseguente intensa ripresa delle attività di studio e ricerca volte non solo a rendere conto delle nuove scoperte, ma anche a recuperare il ritardo nella edizione di contesti riportati in luce nel corso del tempo ma rimasti per lo più inediti o solo parzialmente noti.

Ed è questo uno dei pregi di queste pagine: l’aver saputo integrare i risultati di un’indagine scientifica e organica, basata sui reperti frutto di uno scavo sistematico condotto con metodo rigoroso, con il recupero della documentazione dal sapore antiquario di indagini vecchie di un secolo ma che mantengono inalterato il proprio valore documentario per una ricostruzione del panorama piceno nel tratto di costa prospiciente la città di Fermo e lo splendido borgo di Torre di Palme.

 


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DESCRIZIONE ESTESA

Questo volume è dedicato ad una necropoli picena, rinvenuta durante la costruzione di un metanodotto in una fase storico-culturale quale quella che l’Italia vive in questi anni, quando fra le parole d’ordine più ricorrenti compaiono la necessità di una maggiore collaborazione fra pubblico e privato, la lentezza e farraginosità della prassi burocratica e amministrativa, la difficoltà a risolvere la contrapposizione fra l’aspetto culturale e quello utilitaristico, potrebbe sembrare occasione quanto mai propizia a sottolineare e ribadire una volta di più le difficoltà in cui si dibattono la tutela archeologica e la sua inscindibile “altra faccia”, in cui rientrano l’indagine scientifica (lo scavo estensivo), la conservazione del patrimonio recuperato (il restauro) e la fruizione specialistica e pubblica (lo studio, l’edizione, l’esposizione).

Ciò che viceversa si vuole sottolineare in queste righe è il fatto che pur all’interno e nonostante queste diffuse e generali problematiche, la cui ampiezza e complessità si è ben lungi dal voler negare, nel caso di specie è stato possibile seguire un percorso al tempo stesso articolato ed uniforme che ha permesso di portare a compimento, nell’arco tutto sommato ristretto di un quinquennio, la fase amministrativa ed autorizzatoria, quella esecutiva, che ha visto la posa della condotta e, parallelamente, i rinvenimenti e gli scavi archeologici, quindi, senza quasi soluzione di continuità, un esteso intervento di restauro dei reperti riportati in luce e, di pari passo, le attività di documentazione e studio confluite infine nella presentazione al pubblico e agli specialisti di questo importante segmento del patrimonio archeologico fermano, con l’allestimento attualmente in corso di un museo ad esso dedicato e la redazione del volume.

 

Caratteristiche del volume:

Ft. 240x320 mm, 2108, 240 pp.

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